Maurice Guilbert (1876-1933)

Maurice Guilbert (1876-1933)

Paysage arboré enneigé animé de promeneurs et d'une automobile

Olio su tela cm 81 x 66


Certificato di autenticità. Maurice Guilbert (Mons 1876-1933) «Paysage arboré enneigé animé de promeneurs et d’une automobile » olio su tela (cm 81 x 66) Firmato in basso a sinistra : M.Guilbert Datato : (19)20 Maurice Guilbert (Mons 1876-1933) Pittore luminista di paesaggi e di vedute cittadine ,fu allievo della “Académie de Mons” (1890-1896) e lavorò nella sua regione ( Hainaut), nelle Ardenne e nel sud della Francia. Dal 1902, Guilbert espose alle mostre del “Bon Vouloir” di Mons, un circolo fondato nel 1895, dalla tradizione artistica unica in Belgio. Aperto a tutte le correnti estetiche, questo salone emblematico difese una visione libera, esigente e decisamente contemporanea dell’arte, dove i giovani talenti ebbero il privilegio d’incrociare i più grandi nomi della scena artistica internazionale Al salone del 1914, furono presentate sei opere di Vincent van Gogh , costituendo una delle prime esposizioni pubbliche delle opere di questo grande Maestro in Belgio e nei cataloghi delle varie esposizioni si trovavano i nomi di Pat Andréa, Ana Boch, Louis Buisseret, Zéphir Busine, Anto-Carte, Valérius De Saedeleer, Paul Delvaux, Gustave Desmet, Foujita, André Lhote, René Magritte, Victor Servranckx, Paul Signac, Karel Van De Woestijne, Vincent Van Gogh e Théo Van Rysselberghe. Guilbert partecipò a 19 edizioni del salone, fu l’invitato d’onore nel 1911 e nel 1948 e nel 1971 il circolo organizzò due sue retrospettive. L’artista espose inoltre alla “Exposition Universelle et Internationale” di Gand del 1913, al Salon di Gand del 1922, ai Saloni annuali del “Les Indépendants Cercle d’Art” del 1909 e del 1912, alla “Exposition Générale des Beaux-Arts Salon Triennale” di Bruxelles del 1914 e alla Esposizione internazionale d’Arte della città di Venezia del 1924. (cfr. cataloghi in allegato) Durante la prima guerra mondiale soggiornò nei Paesi Bassi. La critica scrisse: “Maurice Guilbert est le peintre des plans d’eau et des arbres. Il en souligne la tendre poésie qu’il cerne dans un coloris délicat, lumineux et vivant. Il peint par petites touches légères qui étincellent comme de petites flammes. Son oeuvre est enthousiaste, , chaleureuse et spontanée. Un petit morceau de prairie, un fossé ou un coin de ciel suffisent à fixer la poésie de la nature sur la toile” Fu presidente del circolo d’arte di Uccle. Opere presenti nei seguenti musei : Musée des Beaux-Arts de Mons: “Paysage”; Ixelles : « Musée Communal des Beaux-Arts. Bibliografia : Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le Fauvisme en Belgique" Ed.Fonds Mercator Albin Michel (pp. 294, 456) Paul Piron «  Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium Vol.1 (p.666) « ARTO  " Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique " (pp. 114) Paul Piron "Deux siècles de signatures d'artistes de Belgique" (297) Stato di conservazione : buono

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Paul Emile Chabas (1869-1937)

Paul Emile Chabas (1869-1937)

Giovane bagnante Lago d'Annecy

Olio su tavola cm 45,5 x 55


Certificato di autenticità : Paul Emile Chabas (Nantes 1869- Parigi 1937) « Giovane bagnante (Lago d’Annecy)”   Olio su tavola cm 45,5 x 55 Firmato in basso a destra: Paul Chabas Pittore ed illustratore francese , nacque a Nantes il 7 marzo 1869, morì a Parigi il 10 maggio 1937. Paul Emile Chabas, fratello minore del pittore Maurice Chabas (1862-1947) , fu l’allievo di Bouguereau e di Robert Fleury. Chabas espose regolarmente al « Salon des Artistes Français » dal 1890 al 1914 ottenendo la terza medaglia nel 1895 con “Chez Alphonse Lemerre, à Ville d’Avray; la seconda medaglia del 1896 con “Derniers rayons”; “Le Prix National du Salon” nel 1899 e La medaglia d’oro alla Esposizione Universale del 1900. Nel 1908, 1911 e 1914 espose al Salon di Mulhouse. L’artista debuttò al Salon presentando dei ritratti e delle scene di genere mondane ma raggiunse una fama internazionale esponendo delle giovani bagnanti immerse in suggestive atmosfere di luce dai riflessi color “mauve”. Membro del “Comité des Artistes Français” Medaglia d’Onore al “Salon des Artistes Français” nel 1912. Nomina di “Commandeur de la Légion d’Honneur” Intorno al 1890, Chabas illustrò delle opere di Paul Bourget e di Alfred de Musset. Descrizione: Il dipinto qui descritto raffigura una giovane bagnante sul bordo del lago d’Annecy, dove Chabas trascorse diverse estati intorno al 1900 frequentando numerosi artisti presenti in quel luogo, in particolare Besnard, Leleu, Ménard,… Questi ritratti, dalla delicata sensualità, ebbero un successo così importante che la famosa rivista “L’illustration” ne riprodusse le foto in diverse edizioni. In particolare, “Esprits des eaux” presentato alla mostra della “Société des Artistes Français” del 1923 fu pubblicato in copertina. (L’Illustration : 12/05/1923) (Cfr. foto in allegato) Lo stesso anno, Chabas espose “Dans l’eau bleue” (lac d’Annecy) (L’Illustration 12/05/1923) (cfr.foto in allegato) Alla mostra delle “Société nationale des Beaux-Arts” del 1925, Chabas espone “Calme du matin” che Jacques Baschet descrisse in questi termini: “Chabas nous apporte une nouvelle vision de son Lac d’Annecy. Ses petites baigneuses sont plus humaines que celles des années passées, fraîches, jeunes, heureuses dans la pâleur d’un beau matin.” (L’Illustration: 09/05/1925) (cfr.foto in allegato) Opere presenti nei seguenti musei: Parigi : Petit Palais ; Mulhouse: Musée des Beaux-arts;  Tourcoing: Musée des Beaux-arts : “Un coin de table” 1904 ; Nantes: Musée des Beaux-arts: “Joyeux ébats” 1899. Musée de Houston: Texas : “Matin de septembre” Bibliografia : « DICTIONNAIRE DES PEINTRES SCULPTEURS DESSINATEURS ET GRAVEURS » E.Benezit Vol.2 (p.635) “LES PEINTRES DE LA SAVOIE” 1860-1960 Anne Butin - Sylvain Jacqueline Les éditions de l’amateur (p. 77-78-79) “DICTIONNAIRE DES LES PETITS MAITRES DE LA PEINTURE 1820-1920 ” Schurr & Cabane Les éditions de l’amateur (p.162-163) “ENCYCLOPEDIE DES FARCES ET ATTRAPES” (p. 380-381) Stato di conservazione : buono

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Henri Gaston Darien Paris 1891

Henri Gaston Darien Paris 1891

Au crépuscule,quai du Louvre

Olio su tela 76 x 156


Certificato di autenticità : Henri Gaston Darien (Paris 1864-1926) « Au crépuscule, quai du Louvre  » Olio su tela cm 76 x 156 Firmato in basso a destra: H.Darien Datato e situato : Paris (18)91 Figlio di un negoziante e fratello dello scrittore Georges Darien (1862-1921), Henri Gaston Darien nacque a Parigi l’8 gennaio 1864, morì a Parigi il 7 gennaio 1926. Allievo di J.Lefebvre e di Antoine Guillemet, Darien debuttò al  “Salon des Artistes Français” nel 1886 e partecipò regolarmente alla prestigiosa manifestazione fino al 1914. L’artista espose inoltre al “Salon de l’Union Artistique” di Toulouse dal 1888 al 1908, al Salon di Mulhouse, al Salon di Honfleur, al Salon d’Epinal , al Salon di Besançon, al Salon di Nancy, alla “Exposition régionale” di Remiremont,… (cfr. lista in allegato) L’artista rappresentava spesso delle vedute di Parigi in inverno mentre durante la stagione estiva si trasferiva a Bénouville ,in Normandia,dove dipingeva delle marine. Darien ottenne una Menzione onorevole nel 1889, una Medaglia di terza classe nel 1897, Premio Raigecourt -Goyon 1897 ,una Medaglia di seconda classe nel 1899 e una medaglia di bronzo all’Esposizione Universale del 1900. Nel 1910, fu nominato “Chevalier de la Légion d’Honneur” Descrizione: Il dipinto qui descritto raffigura una suggestiva veduta di Parigi al crepuscolo. Il quadro risale al 1891, periodo durante il quale Darien presentò al “Salon des Artistes Français” tre dipinti dal soggetto simile: “Après la pluie, quai Malaquais à Paris” (1888), “Crépuscule, quai Malaquais à Paris” (1889), “Le quai du Louvre à Paris” (1890). Questo in particolare potrebbe corrispondere al dipinto intitolato “Au crépuscule, quai du Louvre” presentato alla Esposizione Universale di Parigi del 1900. Opere presenti nei seguenti musei : Musée d’Auxerre: “En forêt” Fécamp: Musée des Pêcheries :“La criée à Fécamp” Bibliografia: « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E.Benezit Vol.3 (p.363) Stato di conservazione: ottimo

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Jules Emile Saintin (1829-1894)

Jules Emile Saintin (1829-1894)

Au bord de la mer

Olio su tela cm 58 x 37


Certificato di autenticità : Jules Emile Saintin: (1829-1894) « Au bord de la mer » olio su tela (cm 55 x 37 ) (cm 83 x 65 con cornice dorata coeva) firmato in basso a sinistra : Jules Emile Saintin datato in basso a destra : 1882 Esposizioni : “Salon des Artistes Français” Palais des Champs-Elysées Paris 1882 N°2381 Jules Emile Saintin , pittore di ritratti, scene di genere e storiche, pastellista e disegnatore ,nacque a Lemé ( Aisne ,Francia) il 14 agosto 1829, morì il 14 luglio 1894 a Parigi.
Fu allievo di Michel Martin Drolling ,François-Édouard Picot et Leboucher presso l’École des Beaux-Arts di Parigi. 
Saintin debuttò al “Salon des Artistes Français” nel 1848 dove espose regolarmente fino al 1896 ottenendo delle medaglie nel 1866, 1870 e 1886. (cfr. lista in allegato) Nel 1853, Saintin si trasferì negli Stati Uniti dove rimase per circa 10 anni durante i quali acquisì una certa notorietà dipingendo in particolare dei ritratti e dei soggetti raffiguranti gli indiani molto apprezzati dai collezionisti americani.Nel 1857 espose all’Accademia di New York, dove l’anno seguente, venne eletto membro. Nel 1862, l’artista ritornò a Parigi dove allestì un delizioso atelier molto apprezzato dai suoi amici pittori. Si orientò verso una pittura di genere più intimista. Ogni domenica, gli amici Paul Baudry, Charles Garnier, Raimundo de Madrazo, Boulanger e Delessart amavano riunirsi nel suo studio per condividere le loro esperienze. Nel 1876 fu nominato Commissario dell’Esposizione del Centenario di Filadelfia. Nel 1877 fu nominato Cavaliere della Legione d’Onore. Descrizione: Il dipinto qui descritto intitolato “Au bord de la mer” fu esposto al “Salon des Artistes Français” Palais des Champs-Elysées (Paris) nel 1882 . Nel catalogo appare la scritta “hors concours”, un riconoscimento che permetteva agli artisti di esporre i loro quadri al Salon senza dovere sottoporli al giudizio della Giuria. In questo ritratto di bimba dallo sguardo perspicace rivolto verso l’osservatore, Saintin mostra la sua capacità di interpretare con acuta sensibilità un’emozione e uno stato d’animo. Avvolta da un gigantesco parasole che funge da insolito motivo decorativo, la sua figura si staglia su l’azzurro del cielo. La piccola, come indica il titolo, è raffigurata sulla spiaggia e sebbene tenga nella mano destra paletta e secchiello pare più in posa per lo splendido ritratto che pronta a giocare nella sabbia. Infatti indossa dei raffinati scarponcini e un elegante vestito blu scandito da bottoni argentati e impreziosito dal pizzo bianco applicato sul colletto e sulle maniche. Tale abbinamento, dal forte contrasto coloristico, emerge sapientemente dal rosso del parasole. Opere presenti nei seguenti musei: Museo di Nizza: “Tête d’étude”; Museo di Saint-Brieuc: “Après l’orage à Portrieux”; Museo d’Orsay,Parigi “Portrait de M.Leboucher” (1864); Museo d’Auxerre; Museo di Bayonne; Museo di Besançon, Museo di Montpellier; Museo di Toul; Musée de la Crèche,Chaumont:”Il cammino verso la guerra” Bibliografia: « DICTIONNAIRE DES PEINTRES SCULPTEURS DESSINATEURS ET GRAVEURS » E.Benezit Vol. 9 (p.240) « DICTIONNAIRE DES PETITS MAITRES DE LA PEINTURE 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (p.650) Stato di conservazione : ottimo

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Jules Petillion (1845-1899)

Jules Petillion (1845-1899)

Rue Lafayette, Paris

Olio su tavola cm 35 x 27


Certificato di autenticità : « Boulevard extérieur: rue Lafayette , Paris » olio su tavola su tavola (cm 35 x 27) (cm 65 x 57) firmato in basso a sinistra J.Petillion Iscrizione sul retro: Bd extérieur rue Lafayette Paris Jules Petillion ( Parigi 1845-Créteil 1899) Jules Petillion ( Parigi 1845-Créteil 1899) Jules Petillion (o Petillon) nacque a Parigi nel 1845 e morì a Créteil il 25 settembre 1899. Petillion, noto per la sua precisione e il suo talento nel ritrarre paesaggi urbani e marittimi, fu allievo del celebre pittore Luigi Loir dal quale ricevette una solida formazione affinando presto uno stile artistico personale e distintivo. Egli dedicò una parte significativa della sua carriera a catturare la bellezza e l’essenza di Parigi. Le sue tele raffigurano strade affollate, edifici maestosi e l’atmosfera unica della vita urbana dell’epoca. Accanto a Parigi, la Normandia fu per lui una fonte inesauribile di ispirazione. Si recava spesso in luoghi come Tréport e il Cotentin, cogliendo con maestria l’incanto dei paesaggi costieri. Anche le rive della Loira esercitarono su Petillon un fascino ricorrente. Attratto dal placido scorrere del fiume e dai pittoreschi scenari che lo circondano, seppe rappresentare con abilità i diversi scorci che si susseguivano lungo le sue sponde. Jules Petillon espose le sue opere in numerose manifestazioni consolidando la sua reputazione di artista di grande talento e conquistando critici e collezionisti. Nel 1875, debuttò al « Salon des Artistes Français » la prestigiosa esposizione alla quale partecipò regolarmente fino al 1899. Dal 1885 espose al “ Salon de l’union Artistique” di Toulouse , nel 1893 al Salon di Besançon, nel 1895 alla Esposizione di Blois, nel 1899 al Salon di Honfleur. (cfr. lista in allegato) Una sua opera è conservata alla « Galerie Roussel » a Louviers. Descrizione : Petillion raffigura Rue Lafayette, all’altezza del “Boulevard extérieur”, un soggetto popolare per molti degli artisti più influenti dell’epoca ,interessati a rappresentare la quotidianità della moderna capitale francese. L’andirivieni delle carozze e delle figure restituiscono l’impressione di una vita vivace e pulsante che animava le vie commerciali di Parigi . A rendere la scena particolarmente affascinante è la capacità descrittiva di Petillion che permette all’osservatore di interpretare ogni singolo atteggiamento dei personaggi rappresentati. Bibliografia : « DICTIONNAIRE DES PEINTRES SCULPTEURS DESSINATEURS ET GRAVEURS » E.Benezit Vol. 8 (p.254) « DICTIONNAIRE DES PETITS MAITRES DE LA PEINTURE 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (p.585) Stato di conservazione : ottimo

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Xavier Mellery (1845-1921)

Xavier Mellery (1845-1921)

La fille de l'artiste

Olio su tavola cm 40 x 32


Certificato di autenticità. Xavier Mellery (Laeken 1845-1921) «La figlia dell’artista» Olio su tavola (cm 40 x 32) Firmato in alto a sinistra X.Mellery Xavier Mellery, pittore, scultore, disegnatore ed illustratore belga nacque a Laeken il 9 agosto 1845 e morì nella stessa città il 4 febbraio 1921. Mellery fu un precursore del simbolismo e il maestro di Fernand Khnopff. La sua opera possiede un’aspetto naturalista, che, in particolare, si esprime nei paesaggi dell’isola di Marken dipinta nel 1878-79 su invito di Charles De Coster, ma è soprattutto, conosciuta per le scene intimistiche (fra le quale la serie dei disegni “L’âme des choses” (1890) e per le importanti scene allegoriche su sfondo oro, destinate alla decorazione di edifici pubblici. Egli illustrò “Il Belgio” di Camille Lemonnier (1885) e eseguì dei disegni preparatori per le piccole statue dei mestieri al “Petit Sablon” di Bruxelles (1882). Allievo di J.Stallaert e di Jean Portaels all’Academia delle belle arti di Bruxelles, dopo avere ricevuto il premio di Roma nel 1870, Xavier Mellery soggiornò per due anni in Italia. L’opera attualmente esposta alla “Accademia Belgica” è il frutto di un lavoro di sei mesi alla Galleria dell’Accademia di Venezia nel 1872. Il libro di Christine Dupont consacrato ai “Modelli italiani e alle tradizioni nazionali. Gli artisti belgi in Italia (1830-1914)”, aiuta a collocare la scelta di Mellery nella formazione artistica dell’epoca: “Il vincitore del premio di Roma di pittura seguente (1870), Xavier Mellery, trascorrerà sette a otto mesi nella città dei dogi. Si appassiona anche lui alla pittura veneziana, ma il suo interesse si porta essenzialmente sull’arte di Carpaccio”. Mellery partecipò a diverse mostre importanti: in particolare alle esposizioni del circolo “Les XX” nel 1885,1888, 1890 e 1892; ai Saloni della “Libre Esthétique” del 1894, 1895, 1899 e del 1908 “Salon Jubilaire” esponendo a fianco di Renoir, Monet, Degas, Bonnard, Claus, Signac,… Alla mostra di Cologna “L’art contemporain” del 1914. (cfr.schede in allegato) L’anno dopo la sua morte, ad Anversa fu organizzata la sua prima retrospettiva e nel 2000 il museo di Ixelles gli consacrò una mostra intitolata: “Xavier Mellery. L’âme des choses”. Co-fondatore del gruppo “Pour l’Art” (1892) Membro del Circolo “Kunst van Heden” , della “Société Royale Belge des Aquarellistes” e della “Académie Royale de Belgique”(1903) Opere presenti nei seguenti musei: Musée d’Orsay: Parigi: “Petite fille à Marken” Museo di Anversa: “Portrait du sculpteur Paul de Vigne”; Museo des Beaux-Arts di Bruxelles: “Une chapelle de Saint Marc, Venise”, “Fierté maternelle”, “Le réveil”, “Jeune romain”, “Terpsichore”. Museo di Ixelles, Museo delle Belle Arti di Gand : “La fille de l’artiste”, Museo di Mons. Bibliografia : E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.7( p.318 ) Serge Goyens de Heusch "L'Impressionisme et le Fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp.36,102,151,195,217) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.159) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp.370-371) Stato di conservazione : ottimo

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Albert André (1869-1954)

Albert André (1869-1954)

Atelier d'artiste

Olio su tela cm 46 x 55


Certificato di autenticità : Albert André (Lyon 1869-Avignon 1954) «  Atelier d’artiste » Olio su tela cm 46 x 55 Firmato in basso a sinistra Albert André Sul retro appare un’ etichetta che dimostra la partecipazione ad una esposizione. Albert André , pittore di paesaggi, nature morte e scene d’interno , particolarmente legato a Renoir e amico di Vuillard, Vallotton ,Bonnard, Valtat, Marquet, Maufra, Monet del quale eseguì numerosi ritratti : “Claude Monet dans son jardin” (1913) è conservato oggi all’Art Institute di Chicago. André nacque a Lione il 24 maggio 1869 e morì ad Avignone nel 1954. Giunto a Parigi nel 1889, a soli 20 anni, entrò all’Accademia Julian dove conobbe Ranson, Valtat e Henri Bataille. Nasceva in quel periodo il “Salon des Indépendants” dove nel 1894 espose 5 quadri : Bateaux sur la Seine; Place St.Jacques, automne; Place St.Jacques,hiver; La Seine dans Paris; Maturité,esquisse; tutti acquistati dal famoso mercante Paul Durand-Ruel. In questa occasione, André fu notato da Renoir del quale divenne un caro amico. A dimostrazione di tale amicizia, André non solo raffigurò il grande maestro impressionista in numerosi quadri, egli pubblicò anche un saggio considerato un autentico viaggio nell’intimità di Renoir: “La lecture nous transporte auprès de Renoir, comme un témoin présent à ses gestes et à ses paroles. Nous le voyons, nous l’entendons.” (Marius Mermillon) Lavorò dapprima a Parigi e Londra per poi trasferirsi nel sud della Francia. Espose al Salon d’Automne dal 1904 e al Salon di Mulhouse. (cfr.lista in allegato) Espose al Salon des Tuileries nel 1923,1924 e 1926. Nel 1908 André espose tre dipinti (Fruits, Guéridon e Artichaut) nell’ambito dell’importante movimento artistico d’avanguardia “La Libre Esthétique” a fianco di Claude Monet, Auguste Renoir, Paul Signac, Emile Claus,… Nel 1924 espose a New York e a Buenos Aires. Partecipò a numerosissime altre esposizioni a livello internazionale . (cfr lista in allegato) André seppe interpretare la lezione degli impressionisti alla ricerca della luce esatta al fine di mantenere l’equilibrio tra ciò che è e ciò che appare. Il critico d’arte E.Faure scrisse: “Témoin curieux de son temps, il s’obstina à faire de la peinture et non des tableaux” Nel 1917, André divenne il conservatore del Museo di Bagnols-sur-Cèze (oggi Museo Albert André) nel quale contribuì ad inserire le opere dei suoi amici Matisse, Bonnard, Vuillard, Angrand, Van Risselberghe, d’Espagnat trasformandolo in uno dei più importanti musei di pittura d’avant-garde della sua epoca. Descrizione: In questo interno intriso di naturale eleganza, ogni elemento raffigurato pare raccontare in modo silenzioso la storia dell’atelier del maestro. “L’oeuvre d’Albert André est un loyal et confiant entretien avec les êtres et les choses dont il fut toujours le meilleur camarade.” (Marius Mermillon) La finestra spalancata dalla quale penetra la luce suggerisce la presenza celata dell’artista. In modo particolare spicca dalla composizione la poltroncina rosa, un oggetto al quale André era probabilmente legato in quanto fu rappresentato in altri quadri. (cfr. disegno in allegato) Opere presenti nei seguenti musei : Francia: Parigi : Musée d’Art Moderne, Musée d’Orsay;  Musée d’art et d’histoire di Saint-Denis; Musée Albert André di Bagnols-sur-Cèze: “La femme en rouge”, “Portrait de Renoir”; Musée “Regards de Provence” di Marsiglia; All’ Art Institute di Chicago è conservato il dipinto: “Claude Monet dans son jardin” (1913); Svizzera: Petit Palais di Ginevra Bibliografia : « DICTIONNAIRE DES PEINTRES SCULPTEURS DESSINATEURS ET GRAVEURS » E.Benezit Vol.1 (pp 173-174) « DICTIONNAIRE DES PETITS MAITRES DE LA PEINTURE 1820-1920 » Schurr & Cabanne. Les Editions de l’Amateur (pp. 30-31) “ALBERT ANDRE” Marius Mermillon Les Ed.G.Crès & C. Stato di conservazione : ottimo.

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Henry Gérard (1860-1925)

Henry Gérard (1860-1925)

Oliviers en Provence

Olio su tela cm 83 x 116


Certificato di autenticità : Henry Gérard ( Tolosa 1860- Martigues 1925) « Oliviers en Provence » olio su tela (cm 83 x 116) firmato in basso a sinistra : Henry Gérard Jean-Claude Montanier ha aggiunto il quadro al catalogo ragionato pubblicato il primo gennaio 2025. (cfr.documento in allegato) Henry Paul Gérard, pittore post-impressionista francese, nacque a Tolosa il 28 aprile 1860 , morì a Martigues il 12 agosto 1925. Si formò alla scuola di belle arti di Tolosa. Proveniente da una famiglia borghese, la sua fortuna gli permise di vivere secondo i propri gusti. Decise così di dedicarsi all’arte grafica, accettando di seguire a Parigi alcuni amici tolosani, tra cui Henri Martin, Paul Gervais, Henri Rachou e François Gauzi. Gérard frequentò i loro “Ateliers” e fu probabilmente Rachou a presentargli Henri de Toulouse-Lautrec, del quale eseguì un ritratto: “Toulouse Lautrec au motif”. Nella capitale francese, fu allievo di Gustave Boulanger e Jules Lefebvre. Terminato questo apprendistato, tornò a Tolosa dove aprì il proprio atelier in 16, rue du Japon . Nel 1899, l’artista organizzò con alcuni amici una mostra presentando dei dipinti destinati al Salon des Artistes Français dello stesso anno, la mostra fu molto apprezzata dalla critica. Nel 1889, Gérard sposò in prime nozze Étiennette Marie Laure Malidat ma il loro matrimonio non durò e il divorzio venne ufficializzato nel 1898. La fine del secolo segnò una svolta nella vita di Henry Gérard. La rottura familiare e il potere affascinante della Provenza lo spinsero a posare il suo cavalletto sulle rive dello stagno di Berre, a Martigues. Proprio in questo luogo, nel 1901, Gérard acquistò un’antica dimora che trasformò in una splendida villa. (Villa Khariessa) Nel 1905, sposò in seconde nozze Joséphine Thérèse Bastin, una cantante lirica di buona fama, che si esibiva al Théâtre de la Monnaie di Bruxelles e in vari teatri francesi. A Martigues, Gérard trovò l’essenza della sua ispirazione e il meraviglioso contesto di Villa Khariessa divenne un punto d’incontro per gli amici della coppia soprattutto artisti che immortalarono il sito in diversi quadri. Fino alla sua morte, il 12 agosto 1925, continuò a dipingere con grande sensibilità i paesaggi soleggiati e mutevoli di Martigues e della Provenza. Attività artistiche Artista dai molteplici talenti, Henry Gérard fu inizialmente illustratore prima di diventare pittore. Si interessò anche alla realizzazione e decorazione di mobili, al cuoio sbalzato e alla fotografia. Gérard espose per la prima volta nel 1886 partecipando al “ Salon de l’Union artistique” di Tolosa . Dal 1911 al 1913, espose al “Salon de la Société des Artistes méridionaux”, Dal 1896 al 1911, espose al “Salon des artistes français” di Parigi ottenendo una Menzione Onorevole nel 1904 con “Bataille de fleurs”. (cfr.lista in allegato) Nel 1901,Gérard partecipò all’esposizione della “Libre Esthétique” (Bruxelles), un circolo artistico d’avanguardia creato nel 1894 con l’obiettivo di organizzare mostre, concerti, conferenze mettendo a confronto tutte le discipline artistiche. In questo contesto, egli ebbe il privilegio di esporre le sue opere a fianco di quelle di Cézanne, Denis, Monet,Pissarro,Renoir,Sisley,… Marcel de Paredes scrisse: «Era un artista di grande talento, innamorato della luce meridionale. Il Maestro Henry Gérard aveva una mano eccezionalmente leggera, una sicurezza che appartiene a un uomo che ha abituato il suo occhio a cogliere l’anima delle cose” Descrizione: Il dipinto qui descritto raffigurante un paesaggio provenzale si colloca nel periodo in cui Gérard, trasferitosi nel sud della Francia, espresse al meglio la sua sensibilità attraverso una tavolozza abbagliante di luce. Al centro della composizione, un pozzo e una casa sono semi coperti da una folta vegetazione che il pittore restituisce a piccoli tocchi materici in modo da creare un effetto in rilievo molto suggestivo. Sulla sinistra, attraverso i tronchi degli ulivi, l’azzurro dell’acqua apre una finestra sul paesaggio dello sfondo. La luce del sole inonda la scena regalando all’osservatore una seducente impressione di gioia e calore. Come scrisse un famoso critico d’arte, Jean de l’Hers: Nous sommes en pleine Provence, c’est chaud, c’est violent mais cela ne cesse pas d’être harmonieux” Bibliografia : “HENRY GERARD Sa vie, son oeuvre” Jean-Claude Montanier Association les amis de Henry Gérard « DICTIONNAIRE DES PEINTRES SCULPTEURS DESSINATEURS ET GRAVEURS » E.Benezit Vol.4 (p.679) « DICTIONNAIRE DES PETITS MAITRES DE LA PEINTURE 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (p.324) Stato di conservazione : ottimo In fede:

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Maurice Pirenne (1872-1968)

Maurice Pirenne (1872-1968)

Marguerites

Olio su cartone cm 38 x 46


Certificato di autenticità. Maurice Pirenne ( Verviers 1872-1968) «Marguerites» Olio su cartone (cm 38 x 46) Firmato in alto a destra M.PIRENNE Sul retro appare un’etichetta “La Continentale Menkès” Garde Meubles Breveté (Bruxelles) Maurice Pirenne nacque a Verviers nel 1872. Suo padre era un industriale del settore tessile, che aveva assicurato la prosperità della città dalla fine del XVIII fino all’inizio del XX secolo. Suo fratello divenne il celebre storico Henri Pirenne, mentre Maurice, fin da giovanissimo, si dedicò alla pittura. Antiaccademico, frequentò poco le scuole d’arte, seguì alcuni corsi di disegno ma affinò la propria tecnica e il proprio sguardo viaggiando a Gand, Bruges, Parigi e Bruxelles, dove visitò musei e incontrò numerosi artisti, tra cui Degas ed Ensor. Verso il 1900 tornò nella sua città natale, che non avrebbe più lasciato fino alla sua morte nel 1968. Dal 1910 al 1948 fu conservatore del museo comunale di Verviers, incarico nel quale si adoperò per la difesa del patrimonio locale, continuando al contempo a realizzare decine di opere: dalle grandi tele dei primi anni, che rappresentano in particolare le “Fagnes”, a formati via via più ridotti – oli su tela o cartone ma anche carboncini, pastelli e matite – evocanti gli angoli del vecchio Verviers che andavano scomparendo, sostituiti dall’urbanizzazione moderna: finestre, molte finestre, socchiuse su un balcone, un vicolo, la campagna circostante; scene d’interno, nature morte, mazzi di fiori e alcuni ritratti e autoritratti. Maurice Pirenne è generalmente associato a quella che alcuni definiscono la “Scuola di Verviers”. Si preferisce però parlare degli “Intimisti di Verviers”, una corrente di amici che tendevano a rappresentare paesaggi o scene d’interno in uno stile sobrio, con un tratto delicato, una visione poetica e intima. Tra loro si annoverano Georges Le Brun – amico d’infanzia di Maurice Pirenne, morto giovanissimo nel 1914 durante la Prima guerra mondiale –, Philippe Derchain, Joseph Gérard, Laurent-Léon Herve e altri ancora. Sebbene ciascuno di questi artisti intimisti possieda qualità indiscutibili, Maurice Pirenne appare il più radicale del gruppo nelle sue costruzioni, nei suoi inquadramenti originali, nelle prospettive risolutamente moderne, quasi cinematografiche . Radicale anche nella sua posizione di artista che dipinge solo per sé stesso, senza preoccuparsi di riconoscimenti, esposizioni o vendite. Sarebbe probabilmente caduto nel totale oblio senza la determinazione dei suoi amici, in particolare quella di André Blavier. Direttore della biblioteca di Verviers, ma anche poeta, patafisico, amico di Raymond Queneau con cui intrattenne una ricca corrispondenza, autore di un’opera di riferimento sui “Folli letterari”, Blavier contribuì a far conoscere l’opera di Pirenne organizzando mostre e pubblicando, nel 1954, Maurice Pirenne, 99 riproduzioni di opere del pittore, corredato da una brillante prefazione da lui stesso scritta. Inoltre da alcuni anni, musei (come il Museo di Verviers o il Trinkhall Museum di Liegi) e gallerie (come la Galleria Nadja Vilenne) hanno nuovamente esposto le opere di Maurice Pirenne, molto ricercate anche dai collezionisti. La lucidità dello sguardo di questo artista, il suo modo di cogliere il dettaglio nell’insieme, la sua osservazione minuziosa, il disegno rigoroso ma mai ostentato, le sue centinaia di opere ne fanno – al pari del fratello – uno storico del quotidiano di quasi un secolo (morì infatti a 96 anni). Maurice Pirenne è straordinario proprio perché ciascuna delle sue opere eternizza un frammento di tempo. Esposizioni: Salon de Gand del 1892: “Intérieur”, “Paysage” del 1899: “L’hotel de ville”, “Novembre”, “Intérieur” Exposition des Beaux-Arts/Salon Triennale ( Bruxelles) del 1900: “Le visiteur”,”Maison close” , “Intérieur” del 1903: “Portrait de dame”, “Portrait de jeune fille”, “Paysage” del 1907: “Portrait” (pastel) del 1914: “L’été à Hombiet”, “A Piedvache” X.Esposizione d’Arte della Città di Venezia (1912) Descrizione: Del bianco, del giallo e dell’azzurro , un disegno nervoso, e da questo emerge una deliziosa natura morta composta da un mazzo di margherite, un vaso e un pezzo di stoffa con due nastri blu appoggiati sul lato sinistro del tavolo su cui sono posati questi oggetti. L’insieme è chiaro e questa piccola opera vibra, vive, pur emanando un senso di quiete rassicurante, di silenzio e di semplicità , come da sempre accade nel genere della natura morta, con Chardin e Vermeer come riferimenti essenziali per Pirenne. Opere presenti nei seguenti musei: Bruxelles, Liegi, Verviers e Tournai Bibliografia : E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.8( p.356 ) André Blavier “99 Reproductions d’oeuvres du peintre Maurice Pirenne" Ed.Jean Malvaux Bruxelles 1954 Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.297) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » Vol 3 (p.47) Stato di conservazione : ottimo

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Firmin Baes 1900

Firmin Baes 1900

Viale alberato

Olio su tela/cartone


Certificato di autenticità. Firmin Baes (Saint-Josse-Ten-Noode 1874-Uccle 1943) «Viale alberato” Olio su tela incollata su cartone cm 37 x 51 cm 60 x 74 con cornice dorata XIX secolo. Firmato e datato in basso a sinistra Firmin Baes 1900 Dedicato a Jean Delescluze Firmin Baes nacque il 19 aprile 1874, morì il 4 dicembre 1943. Pittore, pastellista , disegnatore e incisore. Particolarmente abile nell’uso del pastello, dipinse nature morte, scene di genere, ritratti, nudi, paesaggi e interni. Figlio di Héloïse Boly e di Henri Baes pittore, architetto, direttore de “L’Ecole des Arts Décoratifs” di Bruxelles e membro della “Commission des Monuments historiques”. Cresciuto in una famiglia di artisti, anche lo zio Jean-Baptiste Baes era architetto, Baes inizio il suo percorso artistico lavorando con il padre come decoratore. In seguito, egli si formò presso “l’Académie Royale des Beaux-Arts” di Bruxelles sotto la direzione di Léon Frédéric (1888-1894). Dal 1894 al 1900 perfezionò il suo stile presso “l’Académie de la Patte de Dindon” . Si trattava di un’accademia libera dove si tenevano lezioni d’arte, chiamata così in onore di un caffè omonimo situato nella Grand-Place di Bruxelles. Con i collaboratori del padre, Firmin Baes sviluppò una tecnica del pastello su tela descritta nella monografia a lui dedicata curata dalla nipote Georgette Naegels-Delfosse. Tale tecnica permetteva l’applicazione della polvere con la punta del pollice o del mignolo, creando toni discreti o vigorosi e una delicatezza vellutata nelle composizioni. La morbidezza dei suoi pastelli e la sua capacità introspettiva nella resa delle figure gli valsero a partire dal 1915 la commissione di numerosi ritratti della “société” belga. Baes fu Segretario del circolo “Pour l’Art” (Bruxelles 1892-1934) per le esposizioni del quale egli realizzò diversi manifesti . (in allegato la locandina del XXI° Salon ) Questa associazione fu fondata da un gruppo di artisti nell’intento di organizzare mostre con una particolare apertura nei confronti dei pittori stranieri. Nel 1902 Baes sposò Marie Nélis, amica delle sue sorelle Irma e Alice. Ebbero tre figlie. La sua carriera artistica decollò, ottenendo numerosi riconoscimenti sia in patria che all’estero. L’artista partecipò ai “Salons Triennaux” di Bruxelles e di Gand considerati una vetrina molto importante per gli artisti che cercavano di farsi notare per poter vendere le loro opere. Queste rassegne di arte contemporanea erano oggetto di forte interesse da parte del pubblico e spesso teatro di accese discussioni estetiche. Baes partecipò regolarmente alla « Exposition Générale des Beaux-Arts » di Bruxelles esponendo nel 1897 : «  Le retour de l’enfant prodigue» ; nel 1900 : « Les porteuses de trèfle », “Portrait de Mme V.R.” ; nel 1903 : « Le défi » ; nel 1907 : « Les foins »,  « La Bénédicité »; nel 1914: “L’enfant”; Al “Salon de Gand” espose: nel 1913 : “La femme au chou” All’Esposizione Universale di Parigi del 1900 espose : “Le Tir à l’Arc” (Medaglia di bronzo) Inoltre partecipò alla Esposizione Universale di Bruxelles del 1910 e a numerose altre importanti manifestazioni. (cfr.Scheda in allegato) Espose frequentemente a Bruxelles presso la “Petite Galerie” e la “Galerie du Studio” e a Charleroi presso le “Nouvelles Galeries”. Nel 1919, Baes divenne membro della “Société Royale des Beaux-Arts” Nel 1923 fu nominato **Ufficiale dell’Ordine della Corona**. Scrittore nel tempo libero, pubblicò un opuscolo illustrato intitolato “Histoires de peintres racontées et illustrées par Firmin Baes” (Storie di pittori raccontate e illustrate da Firmin Baes), contenente aneddoti relativi a pittori e alle loro opere (pubblicato a Bruxelles nel 1941, Librairie Générale-Cooreman). Descrizione: Il dipinto qui descritto rappresenta un viale alberato dove il susseguirsi dei tronchi conduce abilmente l’osservatore all’interno del paesaggio. Attraverso il suggestivo effetto di luce che penetra attraverso gli alberi per illuminare il sentiero e i fiori in primo piano , Baes mette in mostra la sua nota capacità nel trattare gli effetti luministici. Il quadro risale al 1900, anno in cui l’artista vinse la medaglia di bronzo alla Esposizione Universale di Parigi ed è dedicato a Jean Delescluze, un pittore decoratore che probabilmente Baes conobbe durante la sua prima formazione artistica. A dimostrazione del particolare interesse del pittore nei confronti del paesaggio alberato allego una parte dei numerosi quadri ,raffiguranti lo stesso soggetto, presenti nella collezione del Museo Reale delle Belle Arti di Bruxelles. Opere nei seguenti musei: Bruxelles : Musées Royaux des Beaux Arts de Belgique  ; Ixelles : Museo delle Belle Arti ; Anversa, Charleroi, Ostende, Ypres, Parigi: “Musée d’Orsay” E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.1( p.372 ) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.48) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 32,34) Paul Piron "Deux siècles de signatures d'artistes de Belgique" Ed. Art in Belgium (p.22) « Dictionnaire des petits maitres de la peinture 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (p.48) Stato di conservazione : ottimo

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Jules Van De Leen 1925

Jules Van De Leen 1925

Femme à la commode

Olio su tela cm 100 x 120


Certificato di autenticità. Jules Van De Leene " Femme à la commode » olio su tela (cm 120 x 100) firmato e datato in basso a destra  : J.Van de Leene 1925 Il dipinto fu esposto in una personale dedicata all’artista nell’ambito del “Cercle Artistique et Littéraire de Gand” N°4: “Femme à la commode” Questo circolo d’avant-garde fu fondato nel 1879 nell’intento di promuovere l’arte attraverso l’organizzazione di mostre ed eventi. (Catalogo dell’Esposizione in allegato) Pittore e acquerellista di paesaggi, ritratti, nudi, marine, scene d’interno con figure e di nature morte, si formò presso le Accademie di Ixelles e di Bruxelles (1899-1905) sotto la direzione di C.Montald. Dal 1912 al 1913 l’artista si stabilì in Olanda dove poté ammirare le opere di F.Hals e di Vermeer. In quel periodo dipinse numerose vedute innevate delle città che amava come Amsterdam e Hal. Nel 1914, Van De Leene espose alla “Exposition Générale des Beaux-Arts/Salon Triennale” presso il “Palais du Cinquantenaire” di Bruxelles. Tra il 1919 e 1922 trascorse diversi mesi in Francia poi dal 1927 tornò regolarmente nei Paesi Bassi fino al 1930. Nel 1987, fu organizzata una sua retrospettiva presso il “Centre d’Art de Rouge-Cloître”. Come si evince da un articolo (in allegato) apparso nel giornale “Le soir” del 28 gennaio 1995, Van De Leene si lasciò ispirare dal fascino del “Rouge-Cloître” , un antico monastero immerso nella natura che divenne un luogo prediletto da numerosi artisti. Descrizione: Rappresentata di spalle, in piedi davanti ad un cassettone impero, una giovane donna vestita di verde ci introduce nell’intimità della sua stanza. Straordinario è l’effetto luminoso dell’abat-jour che accende uno ad uno tutti gli oggetti posti sopra il comò enfatizzando il loro intenso impatto coloristico attraverso la loro immagine riflessa nello specchio e nel piano di marmo. Estremamente abile nel trattare la luce, Van De Leene immerge il resto della scena nella semi oscurità creando un contrasto chiaroscurale particolarmente suggestivo. Opere presenti nei seguenti musei: Museo delle Belle Arti di Bruxelles, Museo d’Ixelles, Museo di Bruges, Museo di Courtrai, Museo di Pau, Le Caire, Tokyo e Kaunas. Bibliografia : Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp. 310.) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.566) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (p.309) Stato di conservazione : 0ttimo

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Paul Lecomte (1842-1920)

Paul Lecomte (1842-1920)

Bords du Cher

Olio su tela cm 35 x 65


Certificato di autenticità : Paul Lecomte (Paris 1842-1920) «Bords du Cher » Olio su tela cm 35 x 65 Firmato in basso a destra : Paul Lecomte Pittore ed acquarellista , nacque a Parigi il 25 aprile 1842, morì nella stessa città il 21 marzo 1920. Egli lavorò a Parigi, in Bretagna, in Normandia e nel sud della Francia. Lecomte è considerato uno degli ultimi esponenti di rilievo della “Ecole de Barbizon” Allievo di Emile Lambinet (1815-1877). Egli espose al “Salon des Artistes Français”dal 1868 al 1914 ottenendo una menzione d’onore nel 1882, una medaglia di terza classe nel 1888 e una medaglia di seconda classe nel 1895. Gli venne inoltre riconosciuta una menzione d’onore alla “Exposition Universelle” del 1889 e una medaglia d’argento alla “Exposition Universelle” del 1900. Descrizione: Il dipinto qui descritto corrisponde probabilmente al quadro presentato “HORS CONCOURS” al Salon des Artistes Français del 1907 dal titolo: “Bords du Cher” (Cfr.scheda allegata) Come si evince da una vecchia cartolina, il luogo raffigurato rappresenta infatti una veduta del ponte di Cher situato nella regione Centro Valle della Loira (Francia). Opere presenti nei seguenti musei: Parigi: Musée du Louvre: «Personnages sur une place d’un petit village de pêche” aquarelle,  Musée Carnavalet: “Le quai de l’horloge” » ; Mulhouse: Musée des Beaux-Arts: « Le Pont Neuf” Paris; Gray, Musée Baron-Martin . Bibliografia: « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E.Benezit Vol.6 (p.521) « Dictionnaire des petits maitres de la peinture 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (p.455) Stato di conservazione : ottimo

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Charles Auguste Edelmann (1879-1950)

Charles Auguste Edelmann (1879-1950)

Natura morta con fiori e libri

Olio su tela cm 53 x 72


Certificato di autenticità  Charles Auguste Edelmann (1879-1950) “Natura morta con fiori e libri” Olio su tela cm 54 x 73 firmato in basso a destra: Ch A. Edelmann Pittore ed illustratore francese, Charles-Auguste Edelmann, nacque a Soultz-sous-Forêts il 16 agosto 1879 e morì a Parigi il 23 novembre 1950. Originario dell'Alsazia, Ch. A. Edelmann studiò all'École des Beaux-Arts di Parigi, dove fu allievo di J.L. Gérome e Ferdinand Humbert. Espose al Salon des Artistes Français di Parigi dal 1909 al 1914, in Alsazia presso l'Union des Artistes Alsaciens, a Strasburgo e a Mulhouse. Edelmann fu membro del Salon d'Automne, dove espose nel 1919,1921,1924,1926 e 1928 ( “Fleurs et livres (natura morta)” e “Femme couchée”) Nel 1905 espose a Parigi insieme a Henry Ottmann, Albert Marquet, Suzanne Valadon e Maurice Utrillo. Alla “10° Exposition des Peintres du Paris Moderne” presso la Galerie La Boëtie di Parigi (20 gennaio al 15 febbraio 1913) espose 4 dipinti: “Marchand de journaux” “Scène de la rue” “Marchand de glaces” “Le repos” L’artista illustrò numerose opere di grandi scrittori, da Balzac a Musset, Courtine, Oscar Wilde, Eugène Montfort (Un coeur vierge). Realizzò anche numerosi pannelli decorativi. Negli anni Venti, lo Stato francese acquistò regolarmente le sue opere che andarono ad adornare sedi prestigiose come il Palazzo dell’Eliseo, la Camera dei Deputati e varie ambasciate. La critica scrisse: L’opera di Charles Auguste Edelmann è “riservata, di talento ed elegante”. Descrizione: Il dipinto qui descritto raffigurante un vaso di fiori con dei libri potrebbe corrispondere al quadro presentato al Salon d’automne del 1928 intitolato “Fleurs et livres” Opere presenti nei seguenti musei : Parigi: Centre Pompidou: “Primevères”, “Nu au miroir”;Musée National d’art moderne et contemporain: “Femme endormie” 
 Strasburgo: Museo di Arte Moderna e Contemporanea: “Nature morte” Musée Crozatier Pays d’Art d’Histoire du Puy-en-Valay: “Un marché aux puces” Bibliografia: « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E.Benezit Vol.4 (p.107) « Dictionnaire des petits maitres de la peinture 1820-1920 » Schurr & Cabanne Les Editions de l’Amateur (pp.272-273) Stato di conservazione:

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Guillaume Seignac (1870-1924)

Guillaume Seignac (1870-1924)

Ritratto di donna

OLio su tavola cm 37 x 28


Certificato di autenticità : Guillaume Seignac (Rennes 1870-Parigi 1924) « Ritratto di giovane donna » olio su tavola su tavola (cm 37 x 28) Tavola: Tasset & Lhote Paris firmato e datato in alto a destra G.Seignac 1918 Figlio di Paul Seignac, Guillaume nacque a Rennes il 25 settembre 1870, morì a Parigi il 2 ottobre 1924. Pittore della “Ecole d’Ecouen”, fu allievo di Bouguereau,Tony Robert Fleury e Gabriel Ferrier presso l’Accademia delle Belle Arti di Parigi. L'École d'Écouen fu una colonia di artisti insediatasi a Écouen (Val d’Oise -Ile de France) a partire dagli anni 1860-1870, fondata dal pittore Pierre-Édouard Frère. Riunì diverse decine di personalità provenienti da tutto il mondo, che vi insegnarono e vi praticarono la loro arte e che fecero anche costruire degli atelier. Le opere prodotte appartengono agli stili realistico e naturalista e rappresentano principalmente paesaggi e scene di genere. Eccellente disegnatore, il suo soggetto preferito era il corpo femminile che egli dipinse spesso svestito con un chiaro riferimento all’antichità. Seignac espose al “Salon des Artistes Français” dal 1897 al 1914. Socio degli Artisti Francesi dal 1901, egli ottenne una Menzione onorevole nel 1900 e una Medaglia di terza classe nel 1903. Opere nei seguenti musei: San Francisco De Young Museum Smith College Museum of Art Phoenix Art Museum Mairie d’Ecouen Bibliografia : « DICTIONNAIRE DES PEINTRES SCULPTEURS DESSINATEURS ET GRAVEURS » E.Benezit Vol. 9 (p.509) Stato di conservazione : ottimo

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Jacques Doré (1861-1929)

Jacques Doré (1861-1929)

Le peintre dans son atelier

Olio su tela cm 46 x 56


Certificato di autenticità. Jacques Doré (Anversa 1861-Halle 1929) “Le peintre dans son atelier” Olio su tela cm 46 x 56 Firmato in basso a destra : J. DORE Pittore impressionista e luminista di ritratti, interni e paesaggi; creatore di manifesti ed esploratore. Jacques Doré,figlio di Jacques Pierre Martin Hyacinthe Doré (1825-1876), musicista e tagliatore di diamanti, e di Anne Thérèse Smekens (1830-1879), nacque l'8 novembre 1861 ad Anversa. Al contrario di quanto si potrebbe pensare non ha nessun legame di parentela con l’illustratore Gustave Doré. Jacques Doré studiò disegno e pittura presso l'Accademia Reale di Belle Arti di Anversa e, a partire dal 1882, risiedette nella cittadella artistica di rue du Régent, dove si integrò nella «Bohème di Anversa». Nel 1884 Jacques Doré partecipò alla “Exposition Générale des Beaux-Arts” di Bruxelles. Negli anni 1890 e 1894 espose al circolo artistico “Arte et Labore” di Anversa. Il re Leopoldo II acquistò da lui “La Caravane près de Stanleyville”. Nel 1891, il Sindacato commerciale del Katanga reclutò una ventina di agenti europei con lo scopo di instaurare il libero commercio in varie regioni del Congo belga. Jacques Doré fece parte della missione guidata da Arthur Hodister. Colpito da epatite, egli rientrò ad Anversa il 15 settembre 1892. Per riprendersi dalla sua malattia, Jacques Doré e un suo amico, il pittore Francis Nys si recarono alle Isole Canarie durante i primi sei mesi del 1893. In seguito, ispirandosi anche agli schizzi e bozzetti riportati dall’Africa, l’artista partecipò all’ “Exposition générale des Beaux-Arts” di Bruxelles esponendo: “Soir pendant la saison des pluies sur le Loualaba (Congo)”. (1893) Al “Salon di Gand” presentando: “Derniers rayons de soleil”. (1895) Al “Salon di Anvers” nel 1901, 1904 e 1911. Jacques Doré, celibe, morì all’età di 68 anni, il 22 novembre 1929 a Halle. Descrizione: Il quadro rappresentante l’atelier dell’artista Jacques Doré ha come indiscusso protagonista il pittore stesso comodamente seduto su un divano. In primo piano possiamo osservare un cavalletto, contenente un dipinto del quale il pittore sembra particolarmente soddisfatto. Se da un primo sguardo all’opera pare che l’artista voglia gelosamente celarci il suo quadro sul cavalletto, prestando maggiore attenzione scopriamo che sopra il divano uno specchio ne rivela chiaramente il soggetto. La principale fonte di luce che illumina la stanza proviene da una grande finestra rettangolare che apre lo sfondo sull’esterno. Un abile effetto luministico evidenzia ogni elemento raffigurato mentre l’accurata e vivace scelta coloristica restituisce con grande naturalezza l’atmosfera particolarmente gioiosa dell’interno. Bibliografia : Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.506) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 441-442) Paul Piron "Deux siècles de signatures d'artistes de Belgique" Ed. Art in Belgium (p.230) Stato di conservazione : ottimo

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Lucien Frank (1857-1920)

Lucien Frank (1857-1920)

Effet de lune: la Panne

Olio su tela cm 60 x 84


Certificato di autenticità. Lucien Frank (Bruxelles 1857-Ohain 1920) «Effet de lune: la Panne» Olio su tela cm 60 x 84 Firmato in basso a destra : L. Frank Sul retro, il numero 8053 indica presumibilmente che il dipinto partecipò ad una mostra. Pittore , acquarellista e pastellista impressionista di vedute cittadine, di paesaggi, di marine e di figure. Lucien Frank nacque a Bruxelles il 10 novembre 1857 e morì a Ohain (Francia) il 19 gennaio 1920. Il critico Edouard–Louis De Taye scrisse di lui nell’ambito di un’esposizione del 1898 : « Impressioniste délicat, symphoniste et technicien habile. Paysagiste à la fois subtil et sincère, il sait communiquer aux sites qu’il interprète beaucoup de douceur jointe à une évidente poésie » Lucien Frank fu allievo di Daubigny (uno dei pittori più importanti della « Ecole de Barbizon ») a Parigi dove incontrò anche Manet. Debuttò al « Salon d’Anvers » del 1881. Frank partecipò regolarmente alla « Exposition Générale des Beaux-Arts » di Bruxelles esponendo nel 1881 : « Sous bois » e Environs de Groenendael » ; nel 1887 : « Soleil couchant » ; nel 1893 : « Avril,Tervueren » e « Chemin des loups, Tervueren » ; nel 1897 : « Il neige » (Exposition Internationale de Bruxelles) ; nel 1900 : « Crépuscule », « Mouvement du port, Dordrecht » e « Contrejour, Dordrecht » ; nel 1903 : « Soir d’hiver », « Soir de septembre » e « Crépuscule » ; nel 1907 : « Etang de Valkenburg »,  « Entre chien et loup » e « Rijsoord Hollande » Dal 1882 espose dei paesaggi impressionisti e delle vedute di città della Francia e delle Fiandre al « Salon des Artistes Français » di Parigi. In particolare presentò « Sous bois » nel 1882, « Mai, paysage » nel 1891, «Décembre,Tervueren » e « Chemin des loups,Tervueren » nel 1893. Al Salon del 1901 della « Société Nationale des Beaux-Arts » (Parigi) espose « Crépuscule ». Al « Salon des Beaux-Arts » di Ostenda del 1907 espose 14 dipinti. (Cfr. Lista allegata) Nel 1912, presentò due dipinti all’esposizione : « Sommaire des peintures et sculptures de l’Ecole Contemporaine » presso il «  Musée National du Luxembourg » di Parigi. Dal 1890, Frank lavorò nei dintorni di Tervuren considerata la « Barbizon des peintres belges » . Ma anche la costa belga, i Paesi Bassi, la Francia e la Spagna attrassero la sua attenzione, questi luoghi infatti furono delle fonti d’ispirazione che gli permisero di acquisire uno stile molto personale. I suoi paesaggi chiari e luminosi trasmettono la gioia di vivere all’immagine della sua allegra personalità mentre le sue vedute di città descrivono pienamente la spensieratezza della Belle Epoque. « Lucien Frank semble avoir le travail facile, il voit juste, il varie ses impressions et ,tout préoccupé qu’il soit de variété et de mouvement, il faut convenir qu’il apporte dans cette abondance beaucoup de choix, de goût et de discernement » scrisse Georges Eeckhoudt nel 1913. Descrizione : Il quadro qui descritto rappresenta un’imbarcazione a bassa marea circondata da pescatori. Il dipinto caratterizzato da un tocco vibrante e da una tavolozza materica, mostra la grande abilità di Frank nel rendere gli effetti della luce coinvolgendo l’osservatore nell’atmosfera mutevole e impalpabile della pittura « en plein air ». Opere nei seguenti musei: Bruxelles : Musées Royaux des Beaux Arts de Belgique : « Automne », « Mare à l’automne », « Quai de pêcheurs à Ostende », « En Hollande » ; Ixelles : Museo delle Belle Arti « Avril à Tervuren » ; Tervuren : Musée Hof van Melijn : « Etang à Vossem », « Verger en fleurs à Groenendael », « La rue du Hertenberg à Tervuren » ; Liegi : Musée des Beaux-Arts : « In the Breeze » ; Mons ; Anversa ; Parigi : «Musée d’Art Moderne ; Lyon : Musée des Beaux-Arts : « Les nouvelles de la guerre, Place Bellecour à Lyon » . Bibliografia : E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund vol.4( p.501 ) P.& V. Berko e Norbert Hostyn « Seascapes of belgian painters born between 1750 & 1875" Ed. Laconti (p.72) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.587) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 45-47) Paul Piron "Deux siècles de signatures d'artistes de Belgique" Ed. Art in Belgium (p.264) Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp.59,112,113,115,455) Herman De Vilder-Maurits Wynants « L’Ecole de Tervueren » ASBL Les Amis de l’Ecole de Tervueren 2000 (pp.235-236) Stato di conservazione : ottimo

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Arthur Navez (Anversa 1881-1931)

Arthur Navez (Anversa 1881-1931)

Piccolo scolaro

Olio su tela cm 73 x 99


Certificato di autenticità. Arthur Navez (Anversa 1881-Ixelles 1931) « Piccolo scolaro» olio su tela (cm 73 x 99) (cm 98 x 124 con cornice) Firmato in basso a destra: Navez Pittore di figure, di scene d’interno, di paesaggi e di nature morte, Arthur Navez nacque ad Anversa il 17 marzo 1881. La sua vocazione d’artista emerse in tenera età infatti a soli 11 anni egli superò con successo l’esame di ammissione all’Istituto delle Belle Arti di Anversa. A 19 anni frequentò per un anno l’Accademia di Bruxelles poi si trasferì a Parigi dove fu subito ammesso alla “Ecole des Beaux-Arts” presso l’atelier di Jean Léon Gêrome. Durante il suo soggiorno parigino che durò sette anni, Navez perfezionò il suo stile visitando le gallerie d’arte moderna e il Louvre particolarmente attratto da Fouquet,Clouet, Chardin, Watteau, Rembrandt,Manet,Degas. Debuttò con uno stile realista prossimo alla pittura di Manet e di Degas per evolvere intorno al 1910 verso una resa sintetica collocandosi all’interno del movimento: “Le Fauvisme Brabançon”. Nel 1907 tornò a Bruxelles dove lavorò senza tregua per tutta la sua vita perseguitato dalle difficoltà materiali in quanto era già padre di un bambino e sua moglie soffriva di tubercolosi. Nel 1908, Navez espose al Salon annuale del movimento artistico “Le Sillon” presentando un ritratto di suo figlio pubblicato nel catalogo dell’esposizione. Dal 1917, lo stile del pittore mutò in modo significativo. Influenzato da Cézanne egli si dedicò ad una pittura più strutturale quasi ad arrivare ad un cubismo figurativo. Alle esposizioni del “Cercle Artistique”di Bruxelles del 1923, del 1926 e del 1929 dove l’artista presentò prevalentemente delle nature morte ,egli riscosse un enorme successo. Dopo il 1923, Navez dipinse quasi esclusivamente delle nature morte dalle tonalità sobrie e dalla pennellata estremamente materica. La critica scrisse: “Les natures mortes qu’Arthur Navez nous montre aujourd’hui sont harmonieuses , opulentes et faites de matière consistante et de formes précises, elles portent la marque d’une sensibilité individuelle et bien de notre temps par le choix des sujets et surtout par la qualité de la couleur, par sa fraîcheur et sa subtilité, par les sonorités délicates où tant de sensations s’accordent. Nel 1932, nell’ambito del “Salon du Printemps” di Bruxelles, fu organizzata una sua importante retrospettiva. Charles Vildrac scrisse nella sua monografia: “Pourvu d’un métier admirable et de mieux en mieux adapté à sa nature, à sa vision, il croit encore que tout art s’applique à traduire,à magnifier, à transposer harmonieusement la vie palpitante, sa grâce et sa splendeur.” “En somme, Navez aspire à la Peinture dans ce qu’elle a d’essentiel et de permanent sans aucun souci des contorsions et des maquillages de la mode.” Descrizione: Questo dipinto, reso con una ricchezza di toni e luce incomparabili, risale chiaramente al periodo « Fauve » di Navez (circa 1910) Cogliendo pienamente lo spirito dei Fauvistes Brabançons, che ricercavano nei gesti semplici del nostro quotidiano la gioia di vivere , l’artista rappresenta all’interno di una stanza colma di oggetti familiari , un bimbo intento a fare i compiti. (Dato che in questo periodo il figlio di Navez aveva l’età del bimbo rappresentato e che quest’ultimo assomiglia molto a “Enfant au coq”del 1913, potrebbe trattarsi di un ritratto del proprio figlio.) Ogni elemento ,trattato da protagonista, occupa e definisce lo spazio pittorico con prorompente personalità. La composizione del quadro è sapientemente studiata ed esiste un rapporto intimo tra gli oggetti dipinti che per contrasto o similitudine di forme e colori si richiamano l’un l’altro. Questo calibrato gioco di linee, colori, luce e volumi che va oltre il soggetto raffigurato ha sull’osservatore un potente effetto emotivo. Opere presenti nei seguenti musei : Museo di Anversa, Gand, Ixelles e Liegi. Bibliografia : Charles Vildrac “Arthur Navez” Editions Pierre Tisné Paris 1949. Serge Goyens de Heusch "L'Impressionisme et le Fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp. 331,346,355,406,417,426,433,440) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles » Ed. Art in Belgium (p.217) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 421-422) Stato di conservazione : buono (Il dipinto è stato rintelato) In fede:

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Medard Maertens (1875-1946)

Medard Maertens (1875-1946)

Ritratto di bimbo

Olio su tela


Certificato di autenticità: Certificato di autenticità: Médard Maertens ( Koolskamp 1875- Bruxelles 1946) “Ritratto del figlio dell’artista” Firmato e Datato in basso a sinistra: Maertens.Méd: 21-7-(19)20 olio su tela (cm 24 x 34 ) Pittore, disegnatore e grafico, di paesaggi, figure ,nudi e scene d’interno. Maertens seguì i corsi di disegno presso le accademie di Tielt e di Roulers poi, durante il servizio militare, presso l’accademia di Anversa. Nel 1899, l’artista si trasferì a Woluwe-Saint-Lambert dove incontrò Jan Cockx, Henri François Ramah, Albert François Mathys e Ferdinand Schirren considerati i pittori più significativi del “Fauvisme Brabançon”. Maertens espose per la prima volta nel 1908, nell’ambito del circolo artistico “Doe stil voort” , presentando delle opere luministe. Lo stesso anno, partecipò al Salon di Gand e in seguito al “Salon des Indépendants” di Parigi. (Il circolo “Doe stil voort” fu fondato dal musicista Paul Gilson e dagli scrittori Paul de Mont ,Willem Gijsels e August Vermeylen per promuovere le arti e le lettere organizzando delle esposizioni. Dal 1910, Maertens evolse verso un “Fauvisme personnel”, dai contorni neri e dai colori vivaci e contrastanti come dimostra il dipinto qui descritto. Nel 1912, entrò a far parte del movimento “Fauvistes Brabançons” (1906-1923). Ispirati da Ensor, Van Gogh e Cézanne, questi artisti proposero una pittura dall’intenso potere espressivo sedotti dalla composizione sintetica e costruttiva, dai colori puri ed inediti e dalla libertà di forma. Maertens partecipò alle esposizioni della “Libre Esthétique”, associazione artistica belga d’avanguardia fondata a Bruxelles nel 1894 da Octave Maus. Il punto di forza di questa associazione era l’internazionalizzazione dell’estetica contemporanea. La partecipazione degli artisti stranieri era così importante che il critico francese Gustave Geffroy scrisse: “Ce n’est pas d’art belge qu’il s’agit mais d’un commencement d’art européen en Belgique, d’un rendez-vous donné dans une grande ville aux différentes formes de pensée qui parcourent le monde civilisé…” Maertens espose inoltre nelle mostre organizzate da “Art Indépendant”, fu membro del movimento “L’effort” e del circolo “Le Sillon” e del “Cercle des XV”. Durante il primo conflitto mondiale, Maertens combatté come volontario sul fronte dell’Yser e nel 1917 conobbe la sua futura moglie, Marthe Guillain, infermiera di guerra e artista “fauve”. Nel 1920, la famiglia Maertens si trasferì a Parigi dove entrò in contatto con i maestri d’avanguardia dell’epoca come Soutine, Valadon, Léger, Vlamynck e il loro studio di Nogent-sur-Marne divenne un punto di riferimento per gli artisti belgi in Francia. Intorno al 1930, egli fece un viaggio in Turchia, poi nel 1932 tornò in Belgio. Descrizione: Il dipinto qui descritto , che risale al 1920, rappresenta il figlio dell’artista che egli ritrasse in altri quadri in braccio alla madre. (cfr.foto in allegato) L’opera che presenta tutte le caratteristiche del periodo “Fauve” del pittore, colpisce l’osservatore per la straordinaria forza espressiva del bimbo. Opere presenti nei seguenti musei: Bruxelles: Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique, Fondation de l’art belge contemporain; Anversa, Ixelles , Ostenda, Grenoble: Museo delle belle arti: “La pose”. Bibliografia : “L’impressionisme et le fauvisme en Belgique” Musée d’Ixelles 12 octobre-16 décembre 1990 (p.286,287,288,289) Paul Piron « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.107) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (pp. 328-329) Serge Goyens de Heusch "L'impressionisme et le fauvisme en Belgique" Fonds Mercator Albin Michel (pp.302,316,328,332,333,350,351,366,369,382,384,385,397,398,417,422,423,428,429,433) Stato di conservazione: buono

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Fernand Toussaint (1873-1955))

Fernand Toussaint (1873-1955))

Ritratto di giovane donna

Olio su tela cm 72 x 90 ( cm 82 x 100 con cornice)


Certificato di autenticità. Soggetto : «Ritratto di giovane donna » Olio su tela (cm 72 x 90) Firmato : F.Toussaint Fernand Toussaint (Bruxelles 1873-Ixelles 1955) Cresciuto in un ambiente agiato e culturalmente elevato, presto si intuì di dover incoraggiare il talento del giovane artista cosicché a soli 15 anni divenne l’allievo di Jean Portaels presso l’Accademia di Bruxelles. A 18 anni, si trasferì a Parigi dove terminò gli studi e conobbe l’arte di Nicolas Lancret con le sue frivole marchese e di Maurice Quentin Latour con la sua indimenticabile « Madame de Pompadour ». Influenzato da questi maestri abili nell’andare oltre la bellezza della donna per svelarne i suoi segreti, Toussaint si dedicò con passione alla ritrattistica, soggetto nel quale seppe dimostrare il meglio di sè tanto da essere definito da Mario de Monchi : « Le maître incontesté de la grâce et du charme de la femme ». Non solo, il suo splendido ritratto di donna « Printemps » (foto in allegato) gli valse la Medaglia d’oro al Salon des Artistes Français del 1929 e il successo del quadro fu così grande che « L’illustration », la nota rivista parigina dell’epoca, gli consacrò un numero speciale pubblicando l’opera a colori. « Faut-il ranger dans le genre ou le portrait ce « Printemps » de M. Toussaint bien composé, coloré, chaudement peint? La fantaisie dans la tradition flamande ne s’éloigne jamais beaucoup de la réalité. Pas d’autres symboles qu’une figure assise , avec les attributs féminins de la saison nouvelle, la robe légère, les fleurs du chapeau, le châle qu’on rejette des épaules et, dans le regard fixe sur la vie, le secret d’un cœur.” Article de Jacques Baschet: “Le Salon” L’Illustration, 11 mai , 1929, N77 n°4497. Artista dal gusto aristocratico e raffinato, eccelse anche nella raffigurazione di nature morte e paesaggi. Oltre alle rose, le sue preferite, dipinse numerose composizioni floreali dal tocco delicato e sensuale. « Les pois de senteur » (Foto in allegato) Dalle sue passeggiate solitarie immerse nella natura nacquero invece dei paesaggi semplici intrisi di sentimento. Camille Lemonnier , dal 1906, lo collocò con Constant Permeke e Adrien Le Mayeur tra i pittori « qui élargissent les horizons du paysage rustique et familier ». Toussaint, perfetto gentleman, amò e fu amato da Parigi ma fu attratto anche da Londra e dall’Inghilterra, patria di grandi maestri quali Georges Romney , Il Fragonard inglese, Thomas Lawrence, Joshua Reynolds, Thomas Gainsborough che gli svelarono il fascino poetico e sentimentale della donna inglese. Scrissero di lui : « I suoi quadri rappresentano un’epoca nella quale la bellezza e il pudore della donna erano ancora al posto d’onore. Anche i suoi nudi sono pervasi da una grande delicatezza. » Pittore, acquarellista e illustratore , la sua affiche « Le Sillon » fu pubblicata in « Les maîtres de l’affiche » (1895-1900) (Foto in allegato) Fu membro del gruppo : « Le Sillon » . Partecipò alle Esposizioni della « Libre Esthétique ». Medaglia di Terza Classe al Salon des Artistes Français nel 1901. Oggi giorno le opere di Fernand Toussaint sono ricercate dai più importanti collezionisti d’arte europea postimpressionista. Un artista dallo stile inconfondibile e dal talento riconosciuto a livello internazionale tanto da essere soprannominato :« Le Renoir belge ». Opere presenti nei musei di Ixelles , di Saint-Josse-Ten-Noode (Charlier), di Anversa. Descrizione : Il ritratto monumentale di questa giovane donna seduta ad un tavolino è un meraviglioso esempio di come Toussaint non si limita a raffigurare la bellezza femminile ma egli osserva e studia attentamente la sua modella per cercare di coglierne il suo stato d’animo. Quale sentimento celano quel suo sguardo intimorito e quella mano in tensione in una donna che, dall’abbigliamento « bohémien » e dalla ribelle capigliatura, appare così spavalda ? Verso chi rivolge quegli occhi tanto espressivi ? In un ravvicinato primo piano che conferisce al dipinto una maggiore efficacia introspettiva, Toussaint contrappone alla fisicità significativa della donna la sua fragilità interiore, forse una vulnerabilità sociale. In questo modo, incuriosisce e coinvolge l’osservatore costringendolo ad interrogarsi sulla vera natura della giovane. A rafforzare il forte impatto emotivo del ritratto è la tecnica straordinaria di Toussaint che stende in modo generoso i colori vivaci creando dei contrasti chiaroscurali estremamente suggestivi. Bibliografia : E.Bénézit « Dictionnaire des peintres,sculpteurs, dessinateurs et graveurs » Ed.Grund ( Vol 10 :p.251 ) Fernand Toussaint (1873-1956) Patrick et Viviane Berko, Stéphane Rey Collection Berko Norbert Hostyn « Dictionnaire des peintres de fleurs » Ed.Berko (pp.48,49,50,51,371,372,373,374,375 ) « PIRON : Dictionnaire des Artistes Plasticiens de Belgique des XIX et XX siècles »  Ed. Art in Belgium (p.521) Andrée Dessert -Corvol « ARTO : Dictionnaire Biographique Arts Plastiques en Belgique » (p.262,263,264) Stato di conservazione : ottimo In fede:

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Simone Salassa (1863-1930)

Simone Salassa (1863-1930)

Ritratto Girodo Padre

Olio su tela cm 79 x 98


Certificato di autenticità : Autore : Simone Salassa (Montanaro Canavese 1863- Ivrea 1930 « Ritratto Girodo Padre » Olio su tela cm 79 x 98 Il dipinto fu esposto alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, Esposizione LXIX del 1910 ( n°45) e alla Mostra Commemorativa : « Simone Salassa, pittore canavesano (1863-1930) » dal 30 ottobre al 10 novembre 1963 presso il Centro Culturale Olivetti ( Via Cavour 9, Ivrea) Simone Salassa (Montanaro Canavese 1863- Ivrea 1930) Nato a Montanaro Canavese il 12 marzo 1863, morto a Ivrea il 16 ottobre 1930. Di famiglia assai indigente,seguì i corsi serali di disegno delle Scuole Tecniche Operaie San Carlo di Torino e completò la formazione negli studi dei pittori Reffo, Clara e alle lezioni serali dell’Accademia Albertina. Si dedicò al quadro di genere e al paesaggio. Sin dagli esordi alle mostre torinesi dove nel 1898 espose « Sereno in cielo e tempesta nel cuore » e « Momento di ispirazione », egli si presentò come originale e maturo sperimentatore del linguaggio divisionista , in lui caratterizzato da un marcato chiaroscuro e da una pasta cromatica a forti e minuti rilievi così da rendere luministicamente vibranti le superfici dipinte. Nel 1901, espose alla Biennale Veneziana : « Poesia autunnale ». Nel 1906, all’Esposizione di Milano, inviò « Cristo e Satana » e « Mattino dalla vetta di Monbarone » Fu per alcuni anni socio della Promotrice di Torino, e nel 1902 presentò a quella Quadriennale : « Caccia nella palude » e « Mesto idillio » ; nel 1908 « Lago di Sirio presso Ivrea » ; « Il castello di Reppolo » ; « Natura ridente » ; « Ritratto di signora » e sei impressioni. Dedicò gli ultimi anni della sua esistenza, dedita alla pittura e schiva di onori, all’insegnamento dell’arte nel capoluogo del Canavese. Bibliografia: « Simone Salassa : pittore canavesano (1863-1930) » Mostra commemorativa dal 30 ottobre al 10 novembre 1963 Centro Culturale Olivetti Via Cavour 9 Ivrea « Dictionnaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs » E.Benezit Vol.9 (p.245) « Dizionario critico e documentario A.M.Comanducci : i pittori italiani dell’800 » Ed. Artisti d’Italia Milano 1934 (p.637) "Il valore dei dipinti dell'ottocento e del primo novecento" Umberto Allemandi & C. Stato di conservazione : buono

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